COLORE, BIANCO E NERO E PERCEZIONE VISIVA: SCELTE TECNICHE ED ESPRESSIVE NELLA COMUNICAZIONE DELL’IMMAGINE

di Emanuele Nonni

Come progettare un cartello pubblicitario - 300dpi STUDIO - Emanuele Nonni

INTRODUZIONE

L’immagine fotografica non è una semplice riproduzione del reale, ma una costruzione visiva che agisce direttamente sui meccanismi percettivi e cognitivi dell’essere umano. Come evidenziato da Rudolf Arnheim, la percezione visiva è un processo attivo di organizzazione delle forme e non una registrazione passiva della realtà. La scelta tra immagine a colori e immagine in bianco e nero (o monocromatica) rappresenta quindi una delle decisioni più significative nel processo comunicativo, perché influenza il modo in cui il cervello interpreta forme, emozioni, profondità e significato.

DIFFERENZE STRUTTURALI

TRA IMMAGINE A COLORI E IN BIANCO E NERO

Dal punto di vista tecnico, l’immagine a colori si basa sull’interazione tra tonalità (hue), saturazione e luminanza [HSL]. Questi parametri forniscono al sistema visivo una grande quantità di informazioni, facilitando il riconoscimento degli oggetti e l’orientamento spaziale. Le teorie sul colore sviluppate da Johannes Itten e approfondite da Josef Albers dimostrano come il colore venga elaborato molto rapidamente dal cervello e come le relazioni cromatiche influenzino direttamente la percezione e la risposta emotiva.
L’immagine in bianco e nero elimina deliberatamente il colore per concentrarsi esclusivamente sulla luminanza, sui contrasti tonali e sulla struttura geometrica della scena. Questa sottrazione riduce il carico informativo e sposta l’attenzione verso elementi più profondi: linee, volumi, ritmo visivo e relazioni tra luce e ombra. Secondo i principi della psicologia della Gestalt, analizzati in modo sistematico da Arnheim, l’assenza di colore rafforza la percezione delle forme e delle relazioni strutturali, rendendo l’immagine più astratta e interpretativa.

Il bianco e nero può assumere un’infinità di varianti a seconda di come e cosa si vuole comunicare della scena.

Lo stesso concetto potrebbe essere applicato al colore? In realtà ci aspettiamo che i colori possano essere contestualizzati con gradazioni comunicative differenti (color grading) ma pensare ad esempio di vedere una mela rossa diventare fucsia il cervello non accetta ben volentieri questo salto emotivo totalmete surreale.

Differenti bianchi e neri - Emanuele Nonni - 300dpi STUDIO
mela di colore differente

PERCHÉ IL COLORE DOMINA LA COMUNICAZIONE CONTEMPORANEA

Nella comunicazione visiva moderna il colore è predominante perché rispecchia il funzionamento naturale della percezione umana. Il colore:

  • accelera la comprensione del messaggio;
  • aumenta il coinvolgimento emotivo;
  • migliora la memorizzazione visiva;
  • guida inconsciamente le decisioni.

Come spiegato da Itten, ogni colore possiede una valenza espressiva e psicologica: alcune tonalità stimolano l’attenzione, altre trasmettono fiducia, calma o urgenza. Per questo il colore è centrale in pubblicità, branding, comunicazione digitale e marketing, dove l’obiettivo non è solo informare ma orientare il comportamento dello spettatore.

IL BIANCO E NERO COME SCELTA PERCETTIVA, EMOTIVA E ATEMPORALE

Il bianco e nero viene scelto quando si desidera rallentare la lettura dell’immagine e attivare un livello di percezione più profondo. Privato del colore, l’osservatore è portato a soffermarsi su dettagli che altrimenti passerebbero inosservati: uno sguardo, una texture, una tensione luminosa.
Dal punto di vista psicologico, il bianco e nero introduce una distanza dal reale che favorisce l’introspezione e l’interpretazione soggettiva. Inoltre, l’assenza di riferimenti cromatici riduce l’ancoraggio temporale dell’immagine, evocando un senso di timelessness (atemporalità). Senza colori legati a mode, tecnologie o periodi storici specifici, la fotografia appare sospesa nel tempo, universale, capace di comunicare oltre il contesto in cui è stata prodotta. Come sottolinea Ansel Adams, nel bianco e nero è la luce — e non il colore — a diventare il principale veicolo espressivo, rafforzando il carattere essenziale e duraturo dell’immagine.

IL RUOLO DEL COLOR GRADING

TRA PERCEZIONE E INTERPRETAZIONE

Il color grading rappresenta un passaggio chiave nella comunicazione visiva contemporanea. A differenza della semplice correzione colore, che mira a una resa fedele, il color grading interviene in modo intenzionale e creativo, modificando palette cromatiche, contrasti e atmosfere.
Dal punto di vista percettivo, il color grading sfrutta i meccanismi della psicologia visiva per indirizzare l’attenzione e generare risposte emotive specifiche. Come analizzato da Bruce Block, il colore diventa parte integrante della struttura narrativa dell’immagine: una dominante fredda può suggerire distanza o malinconia, mentre una palette calda può evocare intimità o nostalgia. In questo senso, il color grading non rappresenta la realtà quotidiana, ma la interpreta, trasformando l’immagine in un linguaggio artistico e comunicativo che agisce direttamente sull’inconscio visivo.

L’IMPORTANZA DELLO SCATTO INIZIALE

LA BASE PERCETTIVA DELL’IMMAGINE

Nonostante le possibilità offerte dalla post-produzione, la qualità comunicativa di un’immagine nasce sempre dallo scatto iniziale. Una fotografia efficace richiede:

  • una gestione consapevole della luce;
  • un’esposizione corretta;
  • una composizione equilibrata;
  • una chiara intenzione narrativa.

Il bianco e nero richiede fin dalla ripresa una luce pensata in termini di contrasto e volume, mentre il colore impone attenzione alle relazioni cromatiche già nello scatto. Come evidenziato da Adams, la post-produzione può amplificare una scelta espressiva, ma non può compensare una struttura visiva debole. Il sistema percettivo umano riconosce immediatamente incoerenze luminose e compositive, riducendo l’efficacia comunicativa dell’immagine.

CONCLUSIONI

La scelta tra colore, bianco e nero e trattamento cromatico non è mai neutra: è una decisione che coinvolge tecnica, estetica e psicologia della percezione. Il colore comunica rapidità, realtà e coinvolgimento emotivo; il bianco e nero essenzialità, profondità interpretativa e atemporalità; il color grading trasforma l’immagine in esperienza narrativa e artistica. Comprendere questi strumenti significa costruire immagini consapevoli, capaci di dialogare con il modo in cui l’essere umano vede, sente e interpreta il mondo.

BIBLIOGRAFIA

  • Arnheim, RudolfArte e percezione visiva. Psicologia dell’occhio creativo. Feltrinelli.
  • Itten, JohannesArte del colore. Il Saggiatore.
  • Albers, JosefInteraction of Color. Yale University Press.
  • Adams, AnselThe Negative. Little, Brown and Company.
  • Block, BruceThe Visual Story. Focal Press.

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